venerdì 30 settembre 2011

ART. 21 DELLA POVERA COSTITUZIONE ITALIANA: "LA LIBERTA' DI STAMPA"

Lavoro, solita routine...

apro internet e vado a leggere un quotidiano online... ogni essere umano dotato di spirito critico può trarre beneficio dall'imformazione...ma non perdiamoci... anche oggi appunto la solita routine, il Governo che stringe i tempi per approvare il ddl intercettazione, compreso il comma ammazza blog. La legge bavaglio, ci tappa la bocca e ci lega le mani, solo ed esclusivamente per salvare Mister B., e la maggioranza a votare una legge, inevitabilmente incostituzionale, solo ed esclusivamente per salvare la poltrona! Vergogna!
Forse è meglio ricordare cosa dice  l'Art. 21 della "povera" Costituzione Italiana......


« Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. »

(Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21)

giovedì 29 settembre 2011

PROMEMORIA PER IL PANETTIERE DISONESTO: L'IVA SUL PANE E' AL 4% (COMUNICHIAMO PRIMA CHE CI IMBAVAGLINO ANCHE LE MANI)

Non è ancora troppo tardi per esprimere le proprie opinioni, allora finchè sono in tempo, voglio regalare un promemoria al panettiere disonesto!


In tempi di crisi come questo, abbiamo sicuramente bisogno di un promemoria perché, già ci si mette lo Stato ad alleggerici le tasche, ci manca che ci si metta pure il panettiere disonesto.

Argomento della tanto discussa questione è l’aumento dell’IVA dal 20 al 21 percento, attuato con la recente manovra finanziaria.

Ma partiamo dal suo significato: l’Imposta sul Valore Aggiunto, va a colpire il valore di beni e servizi in ogni singola fase di produzione, quindi, più passaggi vengono fatti per arrivare dal produttore al consumatore, più il valore del bene aumenta, più aumenta l’IVA. Ma ragioniamoci sopra: quando è che il valore del bene smette di aumentare? Al momento in cui il consumatore, e cioè noi, acquistiamo un bene o un servizio e lo consumiamo. Pertanto, l’IVA è totalmente a carico del consumatore finale, filiera corta o filiera lunga che sia l’IVA la paga il consumatore finale.

Ma questo era chiaro no? In questo periodo, dove tutti hanno parlato della questione, almeno il fatto che fosse a carico dei consumatori, penso che lo avevamo capito.

Ma allora cosa c’è che non va? Non va che ci si metta anche il panettiere disonesto, che il giorno dopo l’aumento dell’IVA, ha aumentato il prezzo del pane da 1 e 80 a 2 euro al chilo, e quando la signora di turno ha avuto il coraggio di lamentarsi dell’aumento, il panettiere disonesto ha avuto il coraggio di dire: “è aumentata l’IVA, aumenta tutto!”, e che coraggio!

Ora la signora se n’è tornata a casa con il suo chilo di pane in borsa, pagandolo 2 euro al chilo, ma il caro panettiere si sarebbe meritato il suo chilo di pane sbattuto in faccia!

Il perché è chiaro: tanto per cominciare sui beni di prima necessità l’aliquota IVA è al 4 percento e non all’ex 20 (ossia 21), insomma per capirci, su pane, pasta, latte e latticini, frutta e verdura freschi viene applicata l’aliquota del 4%. Ah dimenticavo, anche i giornali sono al 4!

Ma non scordiamoci anche dei beni con l’IVA al 10 percento, ad esempio carne e pesce!

Insomma, più o meno, possiamo ancora mangiare senza che ci vada il boccone di traverso!

Poi caro panettiere, c’è un’altra cosa che vorrei dirti, se aumenti il pane da 1 e 80 a 2 euro, non hai aumentato l’IVA dal 20 al 21 (sempre che fosse vero) ma, l’avresti aumentata dal 20 al 35 percento. Sai com’è la matematica non è un’opinione!

Quindi cari signori, occhi aperti e diffidate, diffidate sempre perché avete sempre il potere di scelta!


Ecco un elenco dei principali beni per i quali aumenta l’imposta di consumo (IVA) dal 20% al 21% (Fonte: Ufficio studi Confcommercio Imprese per l’Italia)

- Televisori e prodotti per l’home entertainment
- Macchine fotografiche e videocamere
- Computer desktop, portatile, palmare e tablet
- Autocaravan, caravan e rimorchi
- Imbarcazioni, motori fuoribordo ed equipaggiamento barche
- Strumenti musicali
- Giocattoli, giochi tradizionali ed elettronici
- Articoli sportivi
- Manifestazioni sportive e parchi divertimento
- Stabilimento balneare
- Piscine, palestre e altri servizi sportivi
- Articoli di cartoleria e cancelleria
- Pacchetti vacanza
- Automobili, ciclomotori e biciclette
- Trasferimento proprietà auto e moto
- Affitto garage, posti auto e noleggio mezzi di trasporto
- Pedaggi e parchimetri
- Apparecchi per la telefonia fissa, mobile e telefax
- Servizi di telefonia fissa, mobile e connessioni internet
- Tabacchi
- Abbigliamento e calzature
- Rasoi elettrici, taglia capelli, phon
- Articoli per la pulizia e per l’igiene personale
- Profumi e Cosmetici
- Gioielleria e orologeria
- Valigie e borse e altri accessori
- Servizi di parrucchiere
- Servizi legali e contabili
- Mobili e articoli per illuminazioni
- Biancheria e tessuti per la casa
- Frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forno
- Piccoli elettrodomestici per la casa
- Piatti, stoviglie e utensili per la casa
- Detergenti e prodotti per la pulizia della casa
- Carburanti
- Caffè (confezionato)
- Bevande gassate, succhi di frutta e bevande analcoliche
- Liquori, superalcolici, aperitivi alcolici
- Vini e spumanti